Morbido, cremoso, vellutato, croccante: sempre più spesso la texture del prodotto fa la sua comparsa in etichetta. È quando emerge da una indagine dell’osservatorio Immagino di Nielsen condotta su oltre 60mila prodotti venduti in Italia. Un numero crescente di consumatori sembra affascinato dai messaggi che riguardano la sfera sensoriale ed in particolare sensazioni tattili o relativi al “mouthfeel”, l’esperienza del palato. E allora i prodotti possono essere vellutati, soffici, fragranti o ruvidi: messaggi in grado di incrementare l’appeal di un prodotto e favorire l’intenzione d’acquisto.

In particolare croccante” è la caratteristica più segnalata su pack , presente sul 2,1% dei prodotti (1.252 referenze): i prodotti che hanno questo messaggio hanno registrato un incremento del + 15,5% nelle vendite in un anno (giugno 2017 -18). Il secondo claim più diffuso risulta “cremoso” , presente su 1.053 prodotti (1,7% di incidenza) e il cui sell out è cresciuto del 7,6%. Sono invece 637 i prodotti presentati come “morbido” , con una crescita annua del + 1,3%. Il claim “tenero”, presente su 609 prodotti, cresce del + 3,5%.

Che sia l’inizio di una nuova moda in ambito etichettatura alimentare?